top of page

Una Mujer Valiente......a propósito del Día de las Madres.

  • visionempresarial
  • 2 days ago
  • 6 min read

Updated: 22 hours ago

Por : Anna Bonissone

 


Año 2025…siglo XXI, podemos decir que las mujeres  tenemos voz, voto y fuerza en muchas decisiones socioeconómicas y políticas de un país. 

La sociedad reconoce nuestros derechos y obligaciones como cabezas de familia, trabajadoras, empresarias, profesionistas o técnicas, así como madres e hijas.

¡Incluso podemos llegar a ser presidentes de una nación!

 

En este día, quiero retroceder en el tiempo, 80 años , hasta 1944. Para contarles la historia de una mujer extraordinaria que formó parte de las 35 mil mujeres valientes que participaron en la Resistencia Italiana durante la Segunda Guerra Mundial.

 

Esta mujer a sus 23 años, nació en Italia,  hablaba perfectamente alemán y fue una de las primeras en usar pantalones y viajar sola en los trenes.

Había estudiado para maestra, aunque realmente su vocación era ser médico, profesión que en aquella época estaba fuera del alcance para las mujeres. Está claro que ella tenía un gran deseo de ayudar a los demás, y así lo hizo desde la docencia hasta que estalló la guerra.

Vivía en Génova,  con su papá  Su mamá  había muerto cuando  apenas tenía 17 años y siendo hija única su padre la educó para que fuera una mujer independiente con libertades que otros podrían haber considerado irrazonables en ese momento.

Durante la Segunda Guerra estuvo muchas veces cerca de a muerte.

Una vez, ella y un amiga utilizaron picahielos para pinchar los neumáticos de los vehículos enemigos y evitar que cruzaran un puente al día siguiente. Afortunadamente para ellas, nadie supo quién lo hizo. Este hecho les hubiera costado la vida.


Cuando estalló la guerra, Génova fue blanco de constantes bombardeos. Para proteger a su única hija, su papá la envió a Rossiglione, un pequeño pueblo de la provincia donde pensó que  estaría más segura. Allí conocería al partisano que más tarde se convertiría en su esposo.

Un día , los soldados alemanes llamaron a su puerta preguntándole si había visto a dos polacos que habían escapado a caballo. Bromeando, ella respondió: "Si gustan, pueden pasar y buscar bajo  la cama donde suelen esconderse las personas... pero dudo mucho que los caballos se encuentren ahí".

Sin embargo, su secreto consistía en esconder mensajes para la resistencia en sus zapatos y transmitirlos de un grupo a otro. Podía cruzar fácilmente los puestos de control alemanes porque hablaba su idioma y atraía menos sospechas como mujer. Entregaba los mensajes en las cuevas y regresaba a la ciudad con las respuestas.

Un día desafortunado ocurrió que dos alemanes murieron en la localidad de Rossiglione, a causa de un enfrentamiento. Esa noche, las botas de los soldados resonaron escaleras abajo. Ordenaron a todos que abandonaran el edificio. Despertada abruptamente de su sueño, apenas salió de casa con su abrigo, algo de dinero y pan.

Tuvo que presenciar el asesinato de hombres inocentes y el incendio de su casa y de sus tesoros más preciados, incluido su  piano cuya inquietante melodía nunca mas volverían sus dedos a tocar.

 

Al reencontrarse con su papá, le dijo: “Papá, no nos queda nada”…

Su respuesta, resuena aun en el tiempo:   “Tenemos aún lo más valioso...nuestra VIDA”.

Terminó la guerra, pasó el tiempo, se casó, tuvo dos hijos y emigró con su familia a América.

 Una mujer que se adelantó a su época: valiente, decidida y determinada .

Luchó por sus ideales y aunque su vida tuvo muchos tropiezos, así como la vida de muchas de nosotras, salió siempre adelante.

Nunca la escuché criticar a alguien. Su físico era frágil, pero su mente fuerte. Hablaba poco,  leía mucho. Su intuición era excepcional y muchas veces sabía más de lo que decía.

Al final solo la derrotaron…la enfermedad y la muerte.

Era una mujer…una mujer, con iniciativa y valores. Una mujer como tú, como yo, como las que vivimos ahora después de 80 años abriéndonos paso en la vida.

Todas tenemos una historia que contar: narrativas de resiliencia, sacrificio y determinación inquebrantable.

Hoy comparto esta historia, no sólo para evocar nostalgia, sino para encender una llama dentro de cada uno de ustedes, mujeres y hombres que han sido educados por personas como ella.

Para inspirarlos a no rendirse, a ser íntegros y honestos, a luchar por sus ideales, porque ustedes son modelos para las generaciones que vienen.

Una mujer que nutre educa y forma a los hijos de un mundo que posiblemente ya no verá, pero cuyo legado prevalecerá a pesar de que corran 80 años más.

Y yo tuve la fortuna de conocerla.

¿Has adivinado quién es la mujer de mi relato?  Pienso que sí, mi mamá…Una Mujer Valiente.

L'ARTICOLO IN ITALIANO

Una Donna Coraggiosa.

Di: Anna Bonissone

Nell'anno 2025...nel XXI secolo, possiamo dire che le donne abbiamo forza, diritto di voto e voce in capitolo in molte delle decisioni socioeconomiche e politiche di un Paese.

La società riconosce i nostri diritti e doveri in quanto capifamiglia, lavoratrici, imprenditrici, professioniste o tecniche, nonché madri e figlie.

Possiamo persino diventare presidenti di una nazione!

In questo giorno, voglio tornare indietro nel tempo, 80 anni, al 1944. Per raccontarvi la storia di una donna straordinaria, una delle 35.000 coraggiose donne che parteciparono alla Resistenza italiana durante la Seconda Guerra Mondiale.

Questa donna di 23 anni era nata in Italia, parlava perfettamente il tedesco ed è stata una delle prime a indossare pantaloni e a viaggiare da sola in treno.

Aveva studiato per diventare insegnante, anche se la sua vera vocazione era quella di medico, una professione che a quei tempi era fuori dalla portata delle donne. È chiaro che nutriva un grande desiderio di aiutare gli altri e lo fece dall'insegnamento fino allo scoppio della guerra.

Abitava a Genova con suo papá. Sua madre morì quando lei aveva solo 17 anni ed essendo figlia unica, suo padre la crebbe perché diventasse una donna indipendente, con libertà che altri avrebbero potuto considerare irragionevoli a quel tempo.

Durante la seconda guerra mondiale fu più volte in fin di vita.

Una volta, lei e un’amica usarono dei picconi da ghiaccio per forare le gomme dei veicoli nemici ed impedire loro di attraversare un ponte il giorno dopo. Fortunatamente per loro, nessuno sapeva chi fosse il colpevole. Questo fatto sarebbe costato loro la vita.

Allo scoppio della guerra, Genova fu oggetto di continui bombardamenti. Per proteggere la sua unica figlia, suo papá la mandò a Rossiglione, un piccolo paese di provincia dove pensava fosse più al sicuro. Lì incontrò il partigiano che più tardi sarebbe diventato suo marito.

Un giorno, dei soldati tedeschi bussarono alla sua porta chiedendogli se avesse visto due polacchi fuggiti a cavallo. Scherzando, rispose:

"Se volete, potete venire a guardare sotto il letto, dove di solito la gente si nasconde... ma dubito molto che i cavalli siano lì".

Tuttavia, il suo segreto era nascondere nelle sue scarpe messaggi per la resistenza e trasmetterli da un gruppo all'altro. Poteva attraversare facilmente i posti di blocco tedeschi perché parlava la loro lingua e, in quanto donna, attirava meno sospetti. Consegnava i messaggi nelle grotte e tornava in città con le risposte. Un giorno sfortunato, due tedeschi morirono nel paese di Rossiglione, a causa di uno scontro. Quella notte, gli stivali dei soldati risuonarono giù per le scale. Ordinarono a tutti di lasciare l'edificio. Bruscamente svegliata dal sonno, uscì di casa con solo il cappotto, un po' di soldi e del pane. Dovette assistere all'omicidio di uomini innocenti e all'incendio della sua casa e dei suoi tesori più preziosi, tra cui il suo pianoforte, la cui melodia inquietante le sue dita non avrebbero mai più suonato. Quando incontrò di nuovo suo padre, gli disse: "Papà, non abbiamo più niente"... La sua risposta risuona ancora oggi: "Abbiamo ancora la cosa più preziosa... la nostra VITA".


La guerra finì, il tempo passò, si sposò, ebbe due figli ed emigrò con la famiglia in America. Una donna avanti ai suoi tempi: coraggiosa, forte di spirito e determinata. Lottó sempre per i suoi ideali e, nonostante i numerosi ostacoli incontrati nella sua vita, come accade a molte di noi, ne è sempre uscita vincitrice. Non l'ho mai sentita criticare nessuno. Il suo fisico era fragile, ma la sua mente era forte. Parlava poco, leggeva molto.

Il suo intuito era eccezionale e spesso sapeva più di quanto lasciasse trasparire. Alla fine solo la malattia e la morte la sconfissero.

Era una donna... una donna, con iniziativa e valori. Una donna come te, come me, come tutte noi che viviamo adesso dopo ottant´ anni.

Abbiamo tutti una storia da raccontare: storie di resilienza, sacrificio e incrollabile determinazione. Oggi condivido questa storia non solo per evocare nostalgia, ma per accendere una fiamma in ognuno di voi, donne e uomini cresciuti da persone come lei. Per ispirarvi a non arrendervi, a essere onesti e retti, a lottare per i vostri ideali, perché siete un modello per le generazioni future.

Una donna che si prende cura, istruisce e cresce i figli di un mondo che forse non rivedrà mai più, ma la cui eredità durerà ancora per 80 anni.

Oggi posso dirvi che io ho avuto la fortuna di incontrarla.

Hai indovinato chi è la donna nella mia storia? Penso di sì, mia mamma... Una donna coraggiosa.

 
 
 

Comments


Featured Posts
Recent Posts
Archive
Follow Us
  • Facebook Basic Square
  • Twitter Basic Square
  • Google+ Basic Square
  • facebook
  • twitter
  • linkedin

Visión Empresarial Querétaro          

Santiago de Querétaro, Qro., México

©2024 VISIÓN EMPRESARIAL QUERÉTARO

Revista empresarial

bottom of page